Il laser è uno strumento ad elevata tecnologia che in medicina ha conosciuto aree di grande sviluppo grazie all’azione fototermica come applicazione di energia radiante ai tessuti che serve a trattare una serie di patologie.Negli ultimi 40 anni, soprattutto negli USA, l’uso dei laser in chirurgia orale e maxillo-facciale ha trasformato le tecniche chirurgiche. I campi di applicazione dell’energia laser sono stati rappresentati dalle anomalie strutturali delle articolazioni temporo-mandibolari (internal derangement di W. Farrar), le lesioni precancerose del cavo orale, l’implantoprotesi e le lesioni cutanee facciali post traumatiche. Ma soprattutto la piccola chirurgia orale (quella di tutti i giorni del dentista pratico) si avvale di laser chirurgici quali i Diodi, il CO2 e, con l’evoluzione della tecnologia,l’utilizzo del Laser diventa sempre più efficace riducendo al minimo l’invasività e il disagio per i pazienti. In endodonzia le applicazioni attuali e gli sviluppi futuri dell’uso del laser sono: modificazioni della struttura interna della dentina canalare(apertura dei tubuli o fusione a seconda del tipo di laser impiegato), diagnosi dello stato fisiopatologico della polpa, pulpectomia e pulpotomia, detersione e modellamento del canale
Il laser offre all'odontoiatra uno strumento particolarmente versatile, indolore, battericida e permette permette di introdurre nuove e moderne modalità di trattamenti che vanno dall’eliminazione della carie, allo sbiancamento, alla decontaminazione degli alveoli vuoti in implantologia, all’indurimento dei materiali impiegati nelle otturazioni. Viene impiegato nella cura delle malattie delle gengive per l’eliminazione dei batteri dalle sacche parodontali e per l’ottimizzazione della linea gengivale. Tutto questo senza aghi, spesso senza anestesia, senza dolore, senza gonfiore e con una ridottissima perdita di sangue, accelera la guarigione, riduce la durata e la frequenza delle sedute,
Nella Chirurgia Orale, il Laser ha il pregio della grande precisione, affidabilità e visibilità del campo operatorio poiché il controllo dell’emostasi è decisamente elevato senza che il tessuto subisca un danneggiamento da propagazione incontrollata del calore. La punta del laser deve essere usata sempre in movimento per impedire l’accumulo di energia puntiforme. E’ consigliabile usare in prossimità di strutture delicate come quelle parodontali la modalità di emissione pulsata. La guarigione dei tessuti è molto più veloce in regime pulsato. In questo caso l’operatività subisce un leggero rallentamento. Il laser a diodi è indicato per la chirurgia; per rimodellare gengiva ipertrofica (in conservativa) o in protesi, oppure in implantologia. Il rimodellamento gengivale avviene in campo asciutto e permette al clinico di effettuare restauri di conservativa o presa dell’impronta nella stessa seduta, proprio in virtù dell’ottimo controllo dell’emostasi. L’emostasi del laser 980 nm è conseguente all’ accentuata affinità della radiazione all’emoglobina e non all’azione cauterizzante tipica dell’elettrobisturi. Ciò significa che l’insulto tissutale è praticamente nullo, ragion per cui la guarigione è rapida e priva di inconvenienti per il paziente. Questi interventi possono essere eseguiti anche senza anestesia locale in regime pulsato (per individui che tollerano bene l’energia laser), e comunque la ferita chirurgica guarisce più velocemente dei sistemi tradizionali (v. elettrobisturi) senza fastidi post chirurgici quali edema, infiammazione e dolore. Sono altresì indicati interventi chirurgici di incisioni di ascessi, fibromi della guancia e del labbro,emangiomi, frenulectomie, escissioni di neoformazioni da decubito protesico. In terapia impiantare l’utilizzo dei diodi è indispensabile soprattutto per il trattamento delle perimplantiti e delle riduzioni in altezza della fibromucosa superiore ai 2-3mm al di sopra del collo dell’impianto; in questi casi, senza il laser l'implantologo non ha validi sistemi di intervento (l’elettrobisturi è invasivo e determina forti retrazioni cicatriziali)
Nella Chirurgia implantare. Con il laser si può ottenere un rimodellamento dei tessuti peri-implantari quando la fibromucosa è eccessivamente spessa e la collocazione del collo dell’impianto è eccessivamente profonda Il diodo a 980nm è utile, più di altri laser analoghi, per il trattamento delle peri implantiti in associazione con inoculazione topica di metronidazolo a fine seduta. La proprietà del diodoè quella di lasciare inalterata la superficie dell’impianto e di svolgere l’azione di decontaminazione e di biostimolazione sul tessuto periimplantare. L’uso dei diodi è molto utile anche nella chirurgia implantare più impegnativa (espansione di cresta e riposizionamento di lembo). In questi casi l’energia laser ha la proprietà di chiudere i microvasi eliminando l’ematoma e l’edema post chirurgico.
ODONTOIATRIA PEDIATRICA . In odontoiatria pediatrica, il laser può essere utilizzato per la rimozione della carie, per effettuare la preparazione dei solchi prima delle sigillature preventive (laser ad Erbio), per la disinfezione dei canali radicolari o per la piccola chirurgia orale, come la chirurgia dei frenuli (laser a diodi o neodimio). In particolare i vantaggi del laser in chirurgia riguardano il migliore decorso post-operatorio. Il laser infatti viene utilizzato non solo nella fase di taglio, ma anche come elettro- coagulatore, rendendo spesso non necessario l' applicazione di punti di sutura sulla ferita. Il laser ha inoltre, un effetto biostimolante sui tessuti favorendone la guarigione e la riparazione. Per questo contribuisce a migliorare il decorso post-operatorio. La sua lunga fibra con la luce rossa in punta inoltre, risulta più amichevole per i bambini rispetto allo strumentario tradizionale ed anche questo contribuisce a migliorare la disponibilità al trattamento da parte dei piccoli pazienti.
CONSERVATIVE APPLICATIONS RESEARCH . Dye-assisted diode laser ablation of carious enamel and dentine.McNally KM, Gillings BR, Dawes JM. Centre for Lasers and Applications, School of Mathematics, Physics, Computing and Electronics, Macquarie University, Sydney. Carious dentine and enamel from extracted human teeth were ablated using a semiconductor diode laser in conjunction with an applied dye, indocyanine green. This technique offers selective ablation with minimal risk of thermal damage to surrounding dental tissues because uptake of the dye and its irradiation by the laser together control the ablation. In this study, various laser powers and dye concentrations were used to ablate previously extracted human teeth with moderate caries. The mass of material ablated and the temperature rise inthe pulp and at the surface were recorded, and the ablated surface was examined by microscopy. The ablation was efficientand the rise in the pulp temperature slight. Ablation efficiency and surface temperature were both found to increase with laser irradiance and with dye concentration. No surface cracks or fissures were seen in electron microscope examination and the hardness of the laser-treated surfaces was comparable to that of healthy tissue. The dye-assisted laser ablation technique offers considerable potential for clinical caries removal and dentine, enamel and pulp sterilization, whilst leaving healthy tissue intact. The diode laser can deliver its energy via simple optical fibre and is cheaper and much smaller than the conventional high power lasers used in other studies.
IMPLANT SURGERY RESEARCH . Effects of diode 980nm and Nd:YAG laser irradiation on titanium discs: a scanning electron microscope examination.Romanos GE, Everts H, Nentwig GH. Department of Oral Surgery, Dental School Frankfurt (Carolinum), Germany. Dr.G.E.. BACKGROUND: Dental lasers have been recommended for uncovering submerged implants as well as decontaminating implant surfaces when treating peri-implantitis. The aim of this study was to show the possible alterations in titanium disc surfaces using an Nd:YAG or a diode laser. METHODS: Three different titanium discs were used (sandblasted, titanium plasma-sprayed [TPS], and hydroxyapatite [HA] coated) to determine the effects of laser irradiation on these surfaces using a scanning electron microscope (SEM). The discs were either irradiated with a pulsed Nd:YAG laser with a contact handpiece and power settings of 2.0, 4.0, and 6.0 W or with a diode laser at 5.0, 10.0, and 15.0 W power settings and continuous wave(cw) in the contact handpiece. Irradiated areas were compared with control titanium sites which were not lased. The specimens were prepared for SEM examination after the disc irradiation. RESULTS: The SEM examination demonstrated extensive melting in all of the Nd:YAG laser irradiated areas. Damage was seen in all TPS- and HA-coated discs even at the lowest power setting. Loss of porosity, coating microfractures, and a relatively smooth surface were observed. In contrast, the diode laser did not cause any damage or modify the disc surface. Regardless of the power setting, there was no visible difference between lased and non-lased surfaces after cw irradiation with the diode laser. CONCLUSIONS: From these findings, it was concluded that the diode laser (980 nm) does not damage titanium surfaces, which should be of value when uncoveringsubmerged implants and treating peri-implantitis.